lunedì 17 maggio 2010

UNA MUSULMANA CORAGGIOSA E' FAVOREVOLE AL DIVIETO DEL BURQA


«Ho indossato il niqab la prima volta per scappare dal Sudan. Con il volto coperto, nessuno mi ha riconosciuto». Perseguitata dal regime di Omar Bashir perché indossava i pantaloni, Lubna Hussein è riuscita a beffarsi di chi la voleva costringere a vestirsi da «brava musulmana». E ha usato per il suo piano di fuga l’arma del nemico: l’ampio e lungo vestito che si è vista recapitare un giorno nella sua dimora di Khartoum come monito da un islamista. «Ho visto l’abito e mi è venuta l’idea di fare come molte donne cristiane dell’Arabia Saudita e dell’Iran che riescono a entrare illegalmente in Sudan proprio nascondendosi sotto il niqab». Detto, fatto. «Ero terrorizzata, temevo che la polizia mi potesse riconoscere comunque» racconta via Skype dalla sua nuova casa parigina, dove da novembre divide il suo tempo tra la scrittura e l’impegno civile. Un libro già pubblicato («40 coups de fouet pour un pantalon», 40 colpi di frusta per un pantalone) e un altro in uscita sul Corano e i diritti delle donne, è da poco rientrata dal forum internazionale sui diritti umani di Oslo, dove è intervenuta al fianco di noti attivisti come il russo Garry Kasparov e l’ex presidente polacco Lech Walesa.
Fuggita da un Paese che l’ha messa in carcere perché rivendicava il diritto delle donne a vestirsi come vogliono e a scegliere il proprio destino («contro quell’indecenza che è la legge sulla decenza»), si è ritrovata in uno Stato, la Francia, che vuole obbligarle a non coprirsi, vietando il velo integrale nei luoghi pubblici. C’è chi teme che legiferando oggi sul burqa, Parigi possa domani farlo anche sulla barba o, magari, sui pantaloni. Lei no, non ha di questi timori. «Respingo tutte le forme di copertura del viso, sono favorevole al divieto di coprirsi la faccia, ma con qualsiasi indumento, e non soltanto con il burqa o il niqab. E in nome del diritto sacrosanto, che ognuno di noi ha, di guardare in faccia chi gli passa accanto o chi gli sta seduto vicino in metropolitana. Il volto rappresenta l’identità di una persona. Nascondendolo si possono commettere i crimini più nefasti» si accalora Lubna, 36 anni, vedova da cinque (si era appena sposata con un giornalista di 40 anni più vecchio, per sua scelta, dice), dimessasi da addetta stampa della sede sudanese dell’Onu per non godere dell’immunità, attirare l’attenzione del mondo e portare fino in fondo la sua battaglia sui diritti delle donne. Le foto di lei in pantaloni con un foulard sul capo hanno fatto il giro del mondo la scorsa estate. Ora i capelli ondulati sono a vista, sciolti, a volte raccolti sulla nuca. Lubna distingue: «Non è ammissibile invece il divieto di coprirsi la testa: rivendico la libertà individuale di scegliere cosa mettere sul capo — come su qualsiasi altra parte del corpo, a parte il viso —. Sennò oltre che il velo bisognerebbe proibire anche cappelli e cappucci. E poi perché solo alle donne? Sarebbe discriminatorio rispetto agli uomini. Risulterebbe inoltre un divieto assurdo e impossibile da far rispettare. Controllare il modo di vestire delle persone è cosa da stato di polizia».
Il velo (integrale e non, come l’hijab) è proibito nelle scuole francesi dal 2004, in nome della laicità dello Stato. Ora Parigi si appella alla difesa della dignità della donna per il bando totale di burqa e niqab. E a quanti oppongono motivi religiosi, Lubna, di dichiarata fede musulmana, risponde: «Il Corano non prescrive di coprirsi il volto, anzi alla Mecca è obbligatorio scoprirlo». (Fonte: Informazione Corretta , 12/5)

6 commenti:

esperimento ha detto...

Del tutto condivisibile: gli eccessi in ogni situazione sono sempre negativi.

Anonimo ha detto...

per l donne , in islam nn e obligatorio mettere il burqa .come nn e obligatorio in occidente mettere pantaloni a vita bassa ...e una questione personale .

Alessandra ha detto...

Spiegalo agli uomini che non fanno uscire di casa le donne senza burqa! Anzi, già che ci sei, spiegalo anche agli uomini che non fanno uscire di casa le donne senza HIJAB e alle donne convinte che questo sia un obbligo !!!

Anonimo ha detto...

una questione personale non obbligatoria... ma se esci scoperta ti spacco il muso!
si potrebbe fare una vignetta!
primo capo

Unknown ha detto...

concordo con anonimo...paola

Alessandra ha detto...

Inoltre nessuno impone di portare i pantaloni a vita bassa.