sabato 6 marzo 2010

LA JIHAD CONTRO I MUSULMANI MODERATI IN ITALIA

"L'ala più estremista e integralista di un certo Islam sta attuando una vera e propria jihad in rete contro Souad Sbai. A nome di tutta la Confederazione dei marocchini in Italia condanniamo fermamente l'uso terroristico, violento e aggressivo di Facebook, che da qualche tempo a questa parte viene sfruttato per diffondere messaggi di morte, di odio, di xenofobia e di intolleranza".
E' quanto afferma in una nota Moustapha Mansouri, segretario della Confederazione dei marocchini e membro del Comitato per l'Islam del Viminale. "La parlamentare Souad Sbai (Pdl), da sempre in prima linea per le sue battaglie contro l'oscurantismo e le ombre del terrore, è stata offesa, vilipesa e attaccata con parole minacciose e denigratorie che richiamano una fatwa. Il gruppo in questione, privo di qualsiasi scrupolo, deve essere immediatamente rimosso. Che la rete non diventi una sorta di Corte marziale messa in moto contro gli oppositori del pensiero unico", ha proseguito Mansouri.
Sull'argomento è intervenuto anche Gamal Bouchaib, presidente del movimento dei Musulmani Moderati e membro del Comitato per l'Islam italiano presso il Ministero dell'Interno. "Facebook non deve diventare un covo di guerriglia digitale - ha affermato - ll nostro movimento, all'indomani dell'insediamento del Comitato dell'Islam italiano, e' stato fatto oggetto di attacchi inauditi, che non staremo a guardare ne' a subire. Siamo molto preoccupati dalle continue vessazioni e minacce perpetrate ad opera di gruppi estremisti, perché sappiamo cosa significano: una condanna a morte".
L'esponente marocchino chiede inoltre "che le autorità' intervengano subito per stroncare questi atti criminali. Siamo sempre più convinti nel portare avanti la nostra battaglia di civiltà. Che sia ben chiara una cosa per tutti: noi non ci fermeremo, ma continueremo a lottare per i diritti, per la vita e per la liberta', raccogliendo il testimone della Sbai".
Bouchaib ha inoltre rivelato di aver "provveduto a sporgere denuncia presso la Polizia postale e a segnalare agli amministratori del social network queste manifestazioni di intolleranza. Entro oggi partirà anche una denuncia alla Procura della Repubblica". (Adnkronos , 23/2)

Nessun commento: