lunedì 16 novembre 2009

BURKINA FASO, ADOTTATA DICHIARAZIONE CONTRO L' INFIBULAZIONE

"Verso il divieto universale delle mutilazioni genitali femminili".

Roma, 10 nov. (Apcom) - Si è chiusa oggi con l'adozione per consenso di una Dichiarazione finale la riunione ad alto livello "Dal Cairo a Ouagadougou: verso un divieto universale delle mutilazioni genitali femminili (Mgf)", organizzata dall'associazione radicale "Non c'è Pace Senza Giustizia" ed il governo del Burkina Faso, con il sostegno della Cooperazione Italiana e in collaborazione con l'Unops.
La Conferenza si è svolta con il patrocinio della First Lady del Burkina Faso, Chantal Compaoré, e ha visto la partecipazione di ministri, parlamentari e esponenti della società civile provenienti da 13 Paesi dell'Africa occidentale, nonché di Gibuti, Uganda e Egitto. Lo scopo della riunione era di valutare i progressi compiuti in molti paesi e di discutere delle misure volte a rafforzare e accelerare il processo di divieto globale delle mutilazioni genitali femminili come violazione dei diritti umani.
Tra le sue principali raccomandazioni, la dichiarazione finale esorta non solo all'adozione di efficaci leggi nazionali che vietino le mutilazioni genitali femminili in tutti i paesi in cui sono praticate, ma anche ad una loro armonizzazione in modo che la loro applicazione e le sanzioni previste consentano di affrontare la dimensione sempre più transfrontaliera della pratica. Affrontare il problema delle Mgf al livello regionale e non solo a livello nazionale è di fondamentale importanza. (Fonte: http://www.notizie.virgilio.it )
"Uno dei risultati più importanti di questa riunione è il riconoscimento ormai acquisito che sia di fondamentale importanza avere strumenti legislativi efficaci che vietino le Mgf", ha affermato Emma Bonino, vicepresidente del Senato e fondatrice di "Non c'è Pace Senza Giustizia". "Proprio in virtù degli incoraggianti passi avanti che si sono avuti da questo punto di vista negli ultimi cinque anni, occorre stimolare una maggiore e più coesa mobilitazione politica tra gli attivisti, i parlamentari e i governi, al fine di elaborare strategie e politiche legislative coordinate e armonizzate contro le mutilazioni genitali femminili", ha aggiunto Bonino.
"Come afferma la dichiarazione finale, dobbiamo anche esortare tutti gli Stati interessati ad assumere un ruolo attivo nella redazione e la promozione di una risoluzione delle Nazioni Unite focalizzata esclusivamente sulle MGF. Tale risoluzione delle Nazioni Unite contribuirebbe a creare le basi di una vera e forte alleanza internazionale per sconfiggere le mutilazioni genitali femminili e bandire una volta per tutte questa pratica", ha concluso Bonino.

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Questa si che è una buona notiza ;)
inc@

Giovanni Fontana ha detto...

Evviva!

Mella ha detto...

Se poi magari invece di chiacchierare e fare dei bei convegni a suon di first ladies facessero anche qualcosa di concreto, la notizia sarebbe ancora migliore.