mercoledì 5 novembre 2008

FIGLI CONTESI, ANCHE DAGLI STATI

Fenomeno in costante aumento. all'origine la fine del matrimonio e ragioni religiose.

266 i bimbi italiani rapiti da un genitore straniero. In Europa 6 casi su 10. Accordi internazionali violati.

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Filomena Perri, impiegata alle Poste a Milano, è andata al Cairo a riprendersi il piccolo Omar che il marito egiziano le aveva portato via per «farlo crescere come un vero musulmano». Un'infermiera, anche lei di Milano, invece, ha lottato quattro anni per riavere suo figlio, sottratto dal padre egiziano che l'aveva portato dai genitori nel suo Paese e poi era tornato in Italia a lavorare. Un artigiano di Treviso, s'è «mangiato» la casa e i risparmi per riportare a casa le due figlie avute da una giapponese. E c'era pure riuscito, ma la donna una volta rientrata con le bimbe in Italia ha ottenuto l'affido congiunto e, quasi subito, è partita di nuovo per il Giappone. Fabrizio Infante, pilota dell'Alitalia, sta combattendo un'estenuante battaglia con la madre di sua figlia Angela, che s'è portata la bambina in Danimarca, s'è risposata tre volte, i tribunali italiani hanno accertato che la piccola è stata coinvolta in una storia di abusi compiuti dal secondo marito di lei, e nonostante svariate sentenze e lettere personali inviate dal ministro degli Esteri italiano a quello danese, le autorità locali gli impediscono da anni di vedere la bambina, di sapere come sta. Sono tante le storie come queste, storie nelle quali padri o madri italiani, più spesso padri se la madre è europea o americana, più spesso madri se il padre è di religione musulmana, una volta finita la storia d'amore si vedono i figli sottratti, rapiti, costretti a cambiare Paese, a lasciare scuola, amici e parenti. Storie tutte uguali e tutte diverse, storie drammatiche dove il diritto internazionale viene schiacciato e vige la legge del più forte. O del più furbo. Ma dove le vittime sono sempre i bambini. Si chiama «sottrazione internazionale di minore», ma è un rapimento vero e proprio, anche se compiuto da un padre o da una madre. I casi trattati dal ministero degli Esteri italiano sono in aumento: nel 1998 erano 89, nel 2007 sono passati a 216, quest'anno sono balzati a 266. La maggior parte riguarda un genitore italiano, quasi sempre il papà, e una mamma europea. È l'Europa, infatti, che registra il maggior numero di bambini contesi: il 59 per cento del totale del 2007. Sono tante le storie come queste, storie nelle quali padri o madri italiani, più spesso padri se la madre è europea o americana, più spesso madri se il padre è di religione musulmana, una volta finita la storia d'amore si vedono i figli sottratti, rapiti, costretti a cambiare Paese, a lasciare scuola, amici e parenti. Storie tutte uguali e tutte diverse, storie drammatiche dove il diritto internazionale viene schiacciato e vige la legge del più forte. O del più furbo. Ma dove le vittime sono sempre i bambini. Si chiama «sottrazione internazionale di minore», ma è un rapimento vero e proprio, anche se compiuto da un padre o da una madre. I casi trattati dal ministero degli Esteri italiano sono in aumento: nel 1998 erano 89, nel 2007 sono passati a 216, quest'anno sono balzati a 266. La maggior parte riguarda un genitore italiano, quasi sempre il papà, e una mamma europea. È l'Europa, infatti, che registra il maggior numero di bambini contesi: il 59 per cento del totale del 2007. (Fonte: "Corsera")
Sono quasi dieci anni che Paolo Pozza, presidente dell'associazione Figli sottratti, combatte per riavere le sue due figlie che sono state portate in Polonia dalla madre. Ma Figli sottratti non è l'unica associazione che dà una mano in questi casi. Ci sono anche Padri separati, Figli negati, Troviamo i bambini e altre associazioni. Tutte contattabili su internet. «Nel 2004 insieme ad altri genitori abbiamo fondato questa associazione perché da soli nessuno ci dava ascolto — racconta Pozza — mentre adesso siamo persino riusciti a presentare un progetto di legge per la cancellazione dell'articolo 574 del codice penale sulla sottrazione di persona incapace, che è quello che viene applicato in caso di sottrazione internazionale di minore ma che è troppo blando, anche nelle pene. Noi invece vogliamo sostituirlo con il 605 bis che riguarda il sequestro di minore con l'aggravante della parentela». Non tutti sono d'accordo a seguire questa strada e comunque fino ad oggi questa proposta di legge non è mai stata discussa in Parlamento, ma molti ritengono che la sottrazione di incapace non sia fattispecie adatta a chi sottrae un bambino al padre o alla madre e che occorra un reato specifico. Intanto, al ministero degli Esteri si sta facendo il possibile per rendere più efficaci gli strumenti già in possesso. «Sto creando con i colleghi di Giustizia e Interni — dice Frattini — una task force in modo che l'azione tempestiva e coordinata tra gli organismi competenti permetta di arrivare a una soluzione del caso. Che poi corrisponde al rimpatrio del minore».

3 commenti:

Anonimo ha detto...

moglie e buoi dei paesi tuoi...
questo detto aveva un senso, e ne ha tuttora.

nullaeimpossibile ha detto...

Avevo sposato un egiziano... mi ha bloccato la bimba in Egitto. Sono andata a riprendermela. Ora è adolescente.. E' stata dura ma ce l'abbiamo fatta. Tuttora ho il rimorso di aver cresciuto una figlia senza suo padre perchè entrambe le figure genitoriali sono ugualmente importanti, ma la libertà e di sviluppare un senso critico il più possibile scevro da forti condizionamenti religiosi e il poter manifestare liberamente le proprie idee sono principi ineguagliabili.

filoweb.it ha detto...

La mia storia è quella di un padre che stà combattendo. Il figlio dovrebbe già essere in Italia ma mia moglie si rifiuta di rientrare ed è sparita. Potete leggere la mia storia http://www.robertobrunelli.com