martedì 14 ottobre 2008

VICENDE DI SOMALE ITALIANE NELLA BABELE DI ROMA


L'italiano-aceto dei mercati rionali, l'italiano-dolce della radio, l'italiano-serio dell'università, l'italiano di Igiaba Scego, trentaquattrenne nata a Roma da genitori somali riparati in Italia dopo il colpo di Stato di Siad Barre (il nonno paterno era uno degli interpreti di Rodolfo Graziani), autrice di racconti e libri per ragazzi. C'è un po' tutto questo in Oltre Babilonia, romanzo complesso e ambizioso che ha la forza trascinante dell'oralità e della lingua viva. Una storia multiculturale e locale al tempo stesso, che parte da Roma, passa per Tunisi, fa avanti e indietro tra la Somalia coloniale, post-coloniale, indipendente e infine instabile degli ultimi anni e l'Argentina dei generali e dei desaparecidos. Le protagoniste, Zhura e Mar, romane e nere, dirigono il coro di voci di questa vera e propria Babele italiana, culturale e linguistica, dove quello di migranti è l'unico status che sembra avere un senso, dove le identità (anche quelle sessuali) sono fluttuanti, dove il rosso, il colore del sangue, è il filo che corre tra le pagine. A tratti ironiche e scanzonate, a tratti tragiche, mai monotone, le voci narranti (quasi tutte al femminile: la Nus-Nus, la Negropolitana, la Reaparecida, la Pessottimista, a cui fa da controcanto quella di un padre sfuggente) tessono una tela dove la Storia incide il suo marchio nella carne delle storie personali.(Fonte: "Corsera")

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