lunedì 21 aprile 2008

IL MAROCCO HA FATTO ENORMI PROGRESSI IN MATERIA DI DIRITTI DELLA DONNA (DEPUTATA ITALIANA)

Bruxelles, 17 apr - Il Marocco ha fatto degli enormi progressi in materia di diritti della donna e costituisce ormai un esempio nel mondo, ha sottolineato giovedì l’Onorevole Souad Sbai, deputata italiana di origine marocchina.La Sbai, la quale ha appena ottenuto un seggio presso il Parlamento italiano, è soddisfatta dell’impegno profuso dal Marocco per promuovere la partecipazione della donna nella vita politica, economica e sociale del paese.In una dichiarazione alla MAP, in occasione della sua partecipazione a una conferenza organizzata al Parlamento Europeo a Bruxelles, sulla situazione delle donne musulmane, Souad Sbai ha esposto un piano piuttosto oggettivo della posizione che occupa la donna marocchina nella società, sottolineando che quest’ultima esercita allo stesso titolo dell’uomo i suoi diritti e prerogative senza alcuna restrizione, col favore delle garanzie giuridiche, specificate nel codice della famiglia, tratte dalla religione musulmana e di una presa di coscienza generale sulla necessità di accordare loro un posto d’onore come quello prescritto nel Sacro Corano.“Il governo marocchino conta più sulle donne rispetto a quello italiano”, spiega con ilarità, soddisfatta della volontà espressa ad un alto livello di associare la donna marocchina alle decisioni e alla gestione degli affari pubblici.
La Sbai ha messo in guardia contro le correnti estremiste in Europa che diffondono una deviata interpretazione della religione, utilizzandola per cattivi scopi, cosa che ha pericolosamente nuociuto all’immagine dei musulmani in occidente.« Gli adepti delle correnti estremiste impongono alle donne, soprattutto alle marocchine in Italia, un modo di vivere che non ha niente a che vedere con l’Islam, né con le tradizioni ancestrali del nostro paese », ha sottolineato.Questo modo di vivere, ha spiegato, va dall’abbigliamento (burka) fino al divieto di partecipare alle attività sociali, educative ed economiche.La deputata italiana ha protestato a tale riguardo contro pratiche insegnate e preconizzate in alcune piccole moschee in Italia da imam oscurantisti che non conoscono l’Islam e che incitano all’odio, all’esclusione e all’emarginazione delle donne.Queste piccole moschee, ha rivelato, conoscono purtroppo un certo successo in seguito alla diaspora maghrebina in Italia, chiamando i paesi d’origine, soprattutto il Marocco, a prendere coscienza di questa realtà, « perchè questi immigrati vogliono tornare in patria e la loro integrazione risulterà difficile nel loro stesso paese ».La Sbai, che è anche Presidente della Confederazione delle Associazioni marocchine d’Italia, ha peraltro espresso il suo impegno nel continuare la sua lotta in seno al Parlamento italiano per la difesa delle donne musulmane e dei loro diritti. Ha allo stesso modo affermato che contribuirà a far conoscere i valori del suo paese d’origine e a favorire il dialogo tra le popolazioni immigrate e i cittadini italiani verso l’obiettivo di una migliore integrazione e reciproca comprensione.Dottoressa in diritto comparato e laureata in filosofia presso l’Università di Roma, Souad Sbai dirige il Centro Culturale Ibn Rochd e un mensile marocchino edito in lingua araba che si occupa delle questioni degli immigrati arabi in Italia. È anche membro dell’assemblea religiosa consultiva. (MAP)
Traduzione dall’articolo di ADIL ZAARI JABIRI, Agence Maghreb Arabe Presse.(Dal sito ACMID-DONNA).


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